Tra gli sport più diffusi nel mondo, la pallavolo conta oggi più di 200 milioni di praticanti fra amatori e professionisti. I movimenti tipici di questo sport, come saltare, atterrare e colpire la palla, sono tutti eseguiti ad alta velocità, con conseguente rischio di infortuni molto alto. Rispetto ad altri sport, infatti, la pallavolo ha un alto tasso di visite al pronto soccorso associate a partite o allenamenti. Le cause sono legate soprattutto a infortuni alla caviglia, al ginocchio e alla spalla.
In particolare, per la spalla del pallavolista si tratta più che altro di infortuni da sovraccarico funzionale, cioè legati al reiterato superamento della capacità di tollerare certi carichi di lavoro, che sfocia in un’infiammazione dell’articolazione della spalla. Ciò significa che sono infortuni frequenti, ma anche che esistono diverse strategie di trattamento e prevenzione che possono venire in soccorso degli atleti.
Cause del dolore alla spalla di un pallavolista
A prescindere dagli infortuni, nella pallavolo il dolore alla spalla è molto comune. I dolori alla spalla del pallavolista, in particolare, possono essere associate a moltissime cause diverse, o, più nello specifico, a concause presenti contemporaneamente, che, addizionandosi, possono aumentare o diminuire il rischio di incorrere in sovraccarico. Può inoltre essere comune, nella pallavolo, un’infiammazione alla spalla. Tra le cause più diffuse:
- Numero totale di attacchi più battute (volume di swing). La ripetizione frequente di movimenti già di per sé molto impegnativi dal punto di vista biomecannico è la prima causa di sovraccarico;
- Anni di pratica. Più un giocatore schiaccia, più aumenta il rischio di sovraccaricare la cuffia dei rotatori, con un’impennata se si pratica da più di quattro anni, indipendentemente se si è amatori o professionisti;
- Allenamenti durante la stagione estiva. Continuare ad allenarsi o a giocare o a svolgere un lavoro di pesistica aumenta il rischio di esporsi a sovraccarico di 3,2 volte rispetto a chi si ferma per riposare;
- Articolarità limitata della spalla. Il ripetuto movimento di frenata verso il basso dopo che la mano ha colpito la palla durante la schiacciata o battuta crea piccole zone di accorciamento e contrattura, con conseguente rigidità.
Biomeccanica della spalla nella pallavolo
Il gruppo articolare della spalla consente la realizzazione di molti dei movimenti richiesti dalla pallavolo, come lancio, spinta, trazione, sollevamento, abbassamento, presa, tensione, colpo. La spalla è infatti inserita in una catena cinetica, costituita da una serie di segmenti, che, attivandosi in maniera coordinata, generano la forza necessaria per realizzare il movimento. In particolare, i movimenti “overhead”, come la schiacciata nella pallavolo, richiedono velocità, precisione, ed efficienza. La catena cinetica massimizza la potenza globale del muscolo, con un movimento in cinque fasi che può aiutare a capire il dolore alla spalla nella pallavolo:
- Wind-up o slancio e primo caricamento. Inizia con l’abduzione in rapida elevazione della spalla e finisce con l’inizio del movimento di extrarotazione. La cuffia dei rotatori è attivata per stabilizzare la testa dell’omero;
- Cooking o caricamento. La spalla extraruota nel suo massimo range di movimento, i muscoli infraspinato e piccolo rotondo sviluppano alti picchi di forza e si scarica la parte anteriore della capsula articolare evitando così una sua traslazione anteriore della testa dell’omero;
- Accelerazione del braccio. È la fase propulsiva che termina con il colpo sulla palla, in cui si registra un’inversione del movimento, un’intraruotazione della spalla e un’accelerazione del braccio;
- Colpo sulla palla. È la fase dell’impatto, quando l’arto superiore è perpendicolare al busto. È una fase traumatica del movimento, in quanto la potenza con cui si scarica il braccio sul pallone provoca un altissimo livello di vibrazione;
- Follow-through o decelerazione del braccio. È la fine del movimento. L’attività muscolare della cuffia dei rotatori è elevata in quanto questi si trovano nella fase eccentrica del movimento.
Trattamento della spalla del pallavolista: il kinesio taping
Il recupero da un infortunio da sovraccarico alla spalla comporta in prima battuta l’individuazione delle cause e dei fattori di rischio responsabili. Una volta individuati, si procede a risolverli singolarmente. In caso di deficit di articolarità, per esempio, saranno utili esercizi di stretching e allungamento per favorire una buona elasticità dei tessuti. Oppure, in caso di squilibri fra i rapporti di forza muscolari della cuffia dei pallavolisti bisognerà impostare un programma di rinforzo. In diversi casi, l’applicazione di taping alla spalla nella pallavolo può avere diversi effetti positivi:
- Nel palleggiatore e libero il kinesio taping alla spalla nella pallavolo mira a stimolare la catena cinetica per dare maggior forza all’atleta quando deve palleggiare e spingere la palla lontano;
- Nel solo palleggiatore mira alla stimolazione della muscolatura flessoria del polso e della muscolatura lunga e breve del pollice, per fornire maggior forza nelle mani durante il palleggio e più precisione e simmetria nella spinta;
- Nel solo attaccante mira alla stimolazione della muscolatura flessoria ed è composta di due traiettorie distinte applicate sull’arto dominante.
Prevenzione della spalla del pallavolista: esercizi e strumenti ausiliari
Aumentare la forza dei muscoli stabilizzatori della spalla è la miglior forma di prevenzione per il dolore articolare alla spalla nella pallavolo. Per prevenire gli infortuni è bene evitare di potenziare massicciamente il gran pettorale, quanto piuttosto puntare a potenziare i muscoli della cuffia dei rotatori con elastici. Possono aiutare esercizi di mobilità del tratto dorsale del rachide, di miglioramento della mobilità attiva della spalla, di sviluppo delle capacità propriocettive e di stretching capsulare e del grande pettorale. Perché siano efficaci, gli esercizi di potenziamento della spalla nella pallavolo devono essere eseguiti con la postura corretta e il giusto allineamento del corpo. La combinazione più efficace è fra stretching della capsula posteriore e mobilizzazione dell’articolazione gleno-omerale.
Tra gli ausili alla prevenzione per la spalla nella pallavolo, di recente hanno trovato diffusione le tecniche definite IASTM (Instrument Assisted Soft Tissue Mobilization), cioè tecniche di trattamento dei tessuti molli assistite da strumenti. L’utilizzo di strumenti rende meno doloroso e più efficace il trattamento di innumerevoli problematiche. Anche atleti che presentino condizioni legate al sovraccarico dell’articolazione della spalla possono beneficiare di questa tecnica, migliorando il risultato del trattamento. Le tecniche IASTM prevedono l’utilizzo di strumenti anallergici in acciaio inox, che vengono fatti scorrere sulla cute precedentemente preparata con uno specifico unguento.
Manicotto per ridurre il sovraccarico nel braccio
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