Tra chi pratica sport, è comune avvertire affaticamento muscolare dopo uno sforzo fisico eccessivo o un allenamento diverso dal solito. A livello tecnico, questi dolori, che solitamente sono localizzati nei distretti sollecitati, vengono chiamati DOMS, sigla che sta per Delayed Onset Muscle Soreness, ovvero dolori muscolari a insorgenza ritardata. Si presentano infatti di solito non subito dopo lo sforzo ma nel giorno o nei giorni successivi, ma nel giro di una settimana al massimo si risolvono da sé. Se invece persistono, si intensificano o si spostano, passando da un distretto muscolare a un’area specifica e molto ristretta, significa che oltre ai DOMS può essere presente un’altra disfunzione: il sovraccarico funzionale.
Sovraccarico muscolare: sintomi e cause
Le strutture delle articolazioni (tendini, nervi, vasi sanguigni e così via) sono progettate per effettuare dei movimenti con una soglia limite di velocità, di durata, di postura, di forza. Quando questi movimenti diventano ripetitivi, con la stessa sequenza d’azione che si ripete in modo ciclico, o quando vengono eseguiti con intensità tale da determinare un’azione microtraumatica ripetuta, si può incorrere nel rischio di irritazione da sovraccarico muscolare.
Il sovraccarico funzionale si manifesta a seguito di microtraumi che hanno luogo in concomitanza con i movimenti ripetuti durante l’attività sportiva. Ai microtraumi il corpo risponde mettendo in atto un meccanismo di difesa dei tessuti, noto come infiammazione. Sintomo fondamentale delle lesioni da sovraccarico è la sensazione di dolore, che può manifestarsi, nei casi meno gravi, solo dopo attività, mentre, in quelli più gravi, in modo continuo durante l’arco della giornata, con riduzione significativa della capacità di movimento.
Acido lattico e dolori muscolari: c’è correlazione?
L’acido lattico viene prodotto in modo costante all’interno dei muscoli durante l’attività di contrazione e rilassamento delle fibre muscolari, in quantità tanto maggiore quanto più intenso e prolungato è lo sforzo fisico che si pratica. Tuttavia, l’accumulo di acido lattico, nonostante la convinzione comune, non è causa della sensazione di affaticamento e calo delle performance. Al contrario, sembrerebbe esercitare un ruolo neutro o addirittura favorevole, contribuendo a contrastare la fatica muscolare e a ridurre per esempio i tempi di recupero dall’affaticamento all’adduttore o ad altri muscoli della gamba.
Cosa fare per l’affaticamento muscolare
Per evitare di arrivare al sovraccarico funzionale, è consigliabile prestare attenzione ai segnali inviati dall’organismo, come l’affaticamento muscolare nelle gambe o in altri distretti muscolari. Se trascurato e lasciato persistere infatti, potrebbe richiedere una terapia a base di fasce o cerotti auto riscaldanti, indicata per ridurre infiammazione e malessere, che può essere prescritta dal medico. Alcuni rimedi e accorgimenti che riguardano abitudini sportive e stile di vita possono aiutare a combattere l’affaticamento muscolare e ridurre i tempi di recupero:
- Riposo. Evitare di sollecitare eccessivamente la muscolatura e dare all’organismo il tempo per riprendersi dallo sforzo;
- Dieta varia ed equilibrata. Sali minerali, vitamine, proteine, carboidrati e anche grassi sono tutti nutrienti fondamentali per il benessere del nostro organismo;
- Integratori alimentari. La vitamina B12 riduce la sensazione di stanchezza e favorisce il normale funzionamento del sistema nervoso, mentre L-Carnitina e aminoacidi sono utili a recuperare l’energia;
- Riscaldamento e defaticamento. Aiutare il corpo a entrare e uscire gradualmente dall’allenamento è utile a sciogliere la muscolatura e prevenire traumi e infortuni.
Come favorire il recupero post sovraccarico funzionale
Trattare il sovraccarico muscolare significa anche lavorare sulle cause che l’hanno scatenato: altrimenti, non si raggiungeranno risultati a lungo termine. Il trattamento sintomatico (scarico, impacchi caldi o freddi, assunzione di antinfiammatori) è opportuno nel momento iniziale, ma dev’essere seguito da un trattamento più profondo e incisivo, nei casi più gravi guidato da un fisioterapista specializzato, un medico e un ortopedico, che possano effettuare diagnosi accurate e indicare le cure più adeguate per le malattie muscolo scheletriche da sovraccarico biomeccanico. Un professionista è utile anche per decidere quali tipi di esercizio fisico mantenere e quali, invece eliminare. In un secondo momento, si valuterà come gestire il sovraccarico, scegliendo tra:
- Terapia manuale e strumentale per la riduzione del dolore;
- Idrokinesiterapia;
- Defaticamento personalizzato;
- Rieducazione al carico;
- Eventuale supporto di un mental coach;
- Ritorno all’attività sportiva standard.
Calze biomeccaniche FLOKY per il recupero funzionale
RE-CHARGE è la prima calza biomeccanica specifica per il recupero post allenamento o gara. È stata sviluppata da FLOKY per fornire un supporto migliorativo e rigenerativo di tutte le funzioni biomeccaniche legate ai tendini e a ai muscoli di piede e gamba, consentendo l’attivazione del ritorno venoso in totale comfort e riducendo l’affaticamento muscolare al polpaccio. Indossando RE-CHARGE durante il recupero, elimini le tossine, rigeneri il muscolo e scarichi le parti tendinee da sovraccarichi e infiammazioni, riducendo drasticamente i tempi di recupero da sovraccarico muscolare. Le sue azioni benefiche sul piede sono molteplici, tra cui:
- Stabilità. La stampa antiscivolo aumenta l’aderenza alla scarpa, riducendo il rischio di distorsioni e aumentando la propriocezione;
- Supporto al movimento. Gli spessori distribuiti sulla pianta del piede riproducono l’elica podalica e favoriscono la movimentazione ideale e naturale del piede;
- Compressione. Il Tape System sulla pianta del piede agisce con una compressione localizzata sulla soletta di Lejars, attivando la spremitura delle vene profonde e aiutando il ritorno venoso con l’obiettivo di eliminare le tossine e rigenerare i muscoli;
- Correzione della postura. Le applicazioni serigrafiche laterali sostengono il quinto metatarso, migliorando la postura durante la giornata;
- Stabilizzazione e scarico tendineo. Il Tape System agisce come un secondo tendine, riducendo la vibrazione e preservando il tendine d’Achille da possibili microtraumi ed infiammazioni
- Recupero (BIOCERAMIC YARN). Le bioceramiche presenti all’interno del tessuto riflettono il calore umano e stimolano il miglioramento del microcircolo con conseguente rigenerazione rapida delle cellule e accelerazione del processo di guarigione e di recupero.